RECENSIONE: "Così si perde la guerra del tempo" di Amal El-Mohtar & Max Gladstone


Titolo: Così si perde la guerra del tempo
Autori: Amal El-Mohtar & Max Gladstone

Editore: Mondadori
Pagine: 216
Prezzo: € 14,00
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TRAMA:
Tra le ceneri di un mondo in rovina, un'agente del comandamento trova una lettera: "bruciare prima di leggere".
Inizia così la strana corrispondenza tra due agenti rivali, Rossa e Blu, emissarie di due fazioni in lotta, ciascuna desiderosa di controllare il passato per dominare il futuro. Ma quella che è iniziata come una sfida a distanza presto si trasforma in qualcosa di diverso. Qualcosa di epico. Qualcosa di romantico... Qualcosa che potrebbe farle uccidere.
Perché in fine dei conti c'è una guerra in corso. E qualcuno deve vincerla. Non è così che funziona?


LA MIA OPINIONE:

Un libro particolare, che riesce a stupire con una forma espressiva onirica resa in una poetica prosa.
Prima di iniziare a leggere Così si perde la guerra del tempo è necessario abbandonare tutti i preconcetti e le aspettative che si hanno di fronte ad un classico romanzo. Si dimentichino dettagliate trame con palesi collegamenti logico-consequenziali, colpi di scena, e approfondite caratterizzazioni dei personaggi.
Cosa resta? Un'opera d'arte.

In breve, il libro di Amal El-Mohtar e Max Gladstone potrebbe essere descritto come un romanzo epistolare incentrato su una storia d'amore. Blu e Rossa, le ragazze protagoniste, provengono da due futuri alternativi differenti, ciascuno dei quali manda agenti in viaggi nel tempo per far sì che il corso degli eventi porti alla propria realtà.
Tuttavia, tale presentazione appare estremamente riduttiva e forviante.

Così si perde la guerra del tempo è infatti come un volume singolare che, pur partendo da istanze narrative precise, mette in secondo piano trama, personaggi e ambientazione, per trasmettere al lettore un messaggio di speranza e riscatto.
Viene fornita una cornice entro cui è inserito lo scambio di messaggi delle protagoniste, ma questa non offre spiegazioni e approfondimenti sul contesto narrativo.


Tutta l'attenzione è concentrata nello stile di scrittura delle lettere, ricco di metafore e frasi ad effetto. Ne emerge una liricità permeata da forti immagini, che esprime le sensazioni di Blu e Rossa in modo fluido e leggero.
Se questa peculiarità permette al romanzo di distinguersi e avere una propria originalità, essa rappresenta però anche il più grande punto di debolezza.
Tale linguaggio risulta a tratti troppo "vago", non permettendo l'immediata individuazione del punto di vista utilizzato e di una linea logica che collega gli eventi. Parole ad effetto che in ultima istanza sembrano avere poca sostanza, termini poetici che offuscano un'appagante e coerente visione d'insieme.

Come già affermato precedentemente, questo libro potrebbe dunque essere paragonato a un'opera d'arte. Obiettivamente originale, profondo, e ricco di significato, ma non facilmente apprezzabile da tutti. Per farlo bisogna essere disposti a tralasciare gli aspetti più "materiali" e immediati tipici del genere romanzesco per abbandonarsi ad una lirica prosa a spasso nel tempo.

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Si ringrazia la casa editrice per la copia del romanzo!

Qual è il libro con lo stile di scrittura più particolare che abbiate letto? Fatemi sapere!
Per avere più pareri su questo romanzo non perdetevi le altre recensioni del Review Party; qui sopra trovate tutti i partecipanti! 

A presto,
Silvia
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3 commenti:

  1. I libri con lo stile di scrittura più particolari che abbia mai letto, con tutta probabilità, sono Dubliners di James Joyce e Mrs. Dalloway di Virginia Woolf. Tra i più recenti, inserirei House of leaves di Danielewski in cui un narratore inaffidabile ricostruisce i capitoli di un manoscritto di stampo accademico riguardante un documentario d'auore. Si intrecciano diversi stili di scrittura, vengono inseriti elementi esterni alla narrazione quali fotografie o documenti pertinenti personaggi che hanno una qualche relazione o con il narratore o con i protagonisti del documentario di cui sopra. Etc.

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    1. Delle opere che hai menzionato di Joyce e Woolf ne lessi solamente qualche estratto al liceo, ma da allora la curiosità di recuperarli integralmente fa puntualmente capolino. L'altro titolo invece non lo conoscevo, ma da come lo hai descritto sembra molto interessante! Purtroppo non sempre è facile trovare libri che propongano uno stile veramente originale, ma questo pare proprio un bell'esempio!

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    2. Se ti interessa, House of leaves è disponibile anche in italiano, con titolo Casa di foglie, per i tipi 66th and 2nd.

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