RECENSIONE: "Poirot a Styles Court" di Agatha Christie
TRAMA:
Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza da un vecchio amico, John Cavendish. Il soggiorno nella residenza di campagna dei Cavendish nell'Essex, la lussuosa Styles Court, sarà però tutt'altro che tranquillo.
La padrona di casa, matrigna di John, ha sposato un uomo di vent'anni più giovane, e i figliastri, scavalcati nell'eredità, sembrano tramare qualcosa. La governante è sicura che prima o poi la situazione possa precipitare e, in breve, la profezia si avvera.
La padrona di Styles Court viene avvelenata e i sospetti si concentrano subito sui membri della famiglia. Per loro fortuna, in paese c'è un profugo belga dai grandi baffi, uno che di delitti se ne intende...
Così nel 1920 il mondo scopriva il talento narrativo di Agatha Christie e faceva conoscenza con il suo detective, Hercule Poirot.
A cent'anni dalla pubblicazione, "Poirot a Styles Court" è qui accompagnato da "contenuti speciali": il testo originale inviato all'editore del capitolo 12 (diverso da quello che sarebbe andato in stampa, come racconta l'introduzione di John Curran) e un curioso articolo della Christie sul suo rapporto con i veleni e sul loro ruolo nelle crime stories.
La padrona di casa, matrigna di John, ha sposato un uomo di vent'anni più giovane, e i figliastri, scavalcati nell'eredità, sembrano tramare qualcosa. La governante è sicura che prima o poi la situazione possa precipitare e, in breve, la profezia si avvera.
La padrona di Styles Court viene avvelenata e i sospetti si concentrano subito sui membri della famiglia. Per loro fortuna, in paese c'è un profugo belga dai grandi baffi, uno che di delitti se ne intende...
Così nel 1920 il mondo scopriva il talento narrativo di Agatha Christie e faceva conoscenza con il suo detective, Hercule Poirot.
A cent'anni dalla pubblicazione, "Poirot a Styles Court" è qui accompagnato da "contenuti speciali": il testo originale inviato all'editore del capitolo 12 (diverso da quello che sarebbe andato in stampa, come racconta l'introduzione di John Curran) e un curioso articolo della Christie sul suo rapporto con i veleni e sul loro ruolo nelle crime stories.
LA MIA OPINIONE:
Dopo Poirot sul Nilo, di cui potete trovare la recensione cliccando qui, è arrivato il momento di proseguire le letture per Un anno con Agatha Christie, evento che ci accompagnerà con dodici appuntamenti mensili alla scoperta della regina del giallo.
Per sapere quali saranno gli altri romanzi e per ulteriori informazioni sull'evento potete trovarle nel post di presentazione, mentre a questo link sono presenti tutte le recensioni pubblicate sinora!
Poirot a Styles Court è probabilmente il primo romanzo che Agatha Christie abbia mai scritto, nonché il primo in cui compaia il celebre detective belga. Precedente a quest'opera, con lo pseudonimo "Monosyllaba" ella scrisse in realtà Snow Upon the Desert, un romanzo romantico ambientato al Cairo che venne però rifiutato da più editori.
Qualche anno dopo dunque, sulla scia della passione per i romanzi di Wilkie Collins e le prime storie riguardo Sherlock Holmes, Agatha diede vita a colui che la avrebbe sacralizzata nell'altare dei più grandi scrittori del genere giallo di sempre.
La storia è proposta dal punto di vista di Hastings, giovane capitano delle forze armate britanniche in riposo a Styles Court in seguito ad una temporanea invalidità. Tale espediente narrativo permette al lettore di avere una visione d'insieme molto particolare e interessante: egli si trova a lato dei personaggi restando direttamente coinvolto dallo svolgimento degli avvenimenti, ma al contempo non ha accesso a ragionamenti e spiegazione super partes frutto di un'eventuale focalizzazione esterna.
Ciò rende la trama ancora più intrigante, lasciando la possibilità di integrare lo scorrere del testo con la formulazione di supposizioni e ipotesi personali. La lettura del romanzo diventa un'esperienza attiva, che rende le pagine del romanzo una tela per l'espressione creativa del lettore stesso.
Il caso al centro della trama segue uno schema tradizionale: le vicende sono circoscritte ad un limitato gruppo di personaggi sospettati, che compongono anche l'intera audience a cui nel finale viene fornita la risoluzione dell'omicidio.
Nonostante ciò, lo stile di scrittura e l'impareggiabile maestria della Christie nel delineare un intrigante intreccio narrativo rendono la storia avvincente e mai banale, capace di stuzzicare la curiosità del lettore dalla prima all'ultima pagina.
Insomma, un esordio con i fiocchi che va a segnare l'ascesa della carriera letteraria di Poirot!
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Avete letto questo romanzo?
Se ancora non avete avuto occasione di conoscere Poirot direi che questo potrebbe essere il romanzo perfetto per iniziare l'avventura, in quanto è il proprio il primo in cui compare il celebre investigatore belga!
Se invece volete optare per qualche altro libro, cliccando qui potete trovare tutte le recensioni delle opere della Christie pubblicate sinora sul blog.
Fatemi sapere quale vi incuriosisce maggiormente!
Se ancora non avete avuto occasione di conoscere Poirot direi che questo potrebbe essere il romanzo perfetto per iniziare l'avventura, in quanto è il proprio il primo in cui compare il celebre investigatore belga!
Se invece volete optare per qualche altro libro, cliccando qui potete trovare tutte le recensioni delle opere della Christie pubblicate sinora sul blog.
Fatemi sapere quale vi incuriosisce maggiormente!
Si ringrazia la casa editrice per la copia digitale del romanzo!
A presto,
Silvia
Silvia
Ciao Silvia! Non ho mai letto nulla di Poirot, quindi mi segno assolutamente questo titolo, dato che dici che è il primo in cui compare! :)
RispondiEliminaOttima scelta! Fammi poi sapere cosa ne pensi 😉
EliminaDevo ammettere che questo romanzo mi ispira.
RispondiEliminaA proposito di romanzi della Christie ambientati in Egitto, ne ho letto uno molto evocativo, Death comes as the end. Ambientato nell'Antico Egitto, racconta della morte della concubina di un sacerdote e di come la figlia dell'uomo la ritenga troppo sospetta per essere accidentale. Ricordo di averlo letto in un giorno tanto mi aveva presa. Non so se è tradotto in italiano.
Ciao Ludo! Non avevo mai sentito nominare quel romanzo, ma dopo aver letto la tua breve descrizione non ho potuto fare a meno di andare a documentarmi per vedere meglio di cosa si trattasse. Le premesse e l'ambientazione sembrano decisamente nelle mie corde, e la penna di Agatha Christie mi lascia pochi dubbi sulla riuscita del romanzo!
EliminaA quanto pare in italiano è stato tradotto con il titolo C'era una volta, ma ho l'impressione che la versione originale rispecchi maggiormente il contenuto del libro 🤔
In ogni caso lo recupererò senz''altro il prima possibile; grazie per avermelo fatto conoscere!
Ciao Silvia! Anch'io avevo letto questo libro e mi era piaciuto moltissimo. Ovviamente non avevo capito chi fosse il colpevole. 😂
RispondiEliminaLa Christie è una maestra nel lasciare con il fiato sospeso fino all'ultimo, indipendentemente dal "tradizionale" schema investigativo che utilizza in questa circostanza!
EliminaAgatha è sempre meravigliosa
RispondiElimina