RECENSIONE: "Ventimila leghe sotto i mari" di Jules Verne
TRAMA:
Un oggetto misterioso, più grande e più rapido di una balena, solca gli oceani a fine Ottocento.
Tutti si interrogano su questa apparizione incredibile. Se ne parla dovunque: nei caffè, nei teatri e sulle pagine dei giornali. Poi l’oggetto misterioso comincia ad affondare alcune navi, e la paura si sovrappone alla curiosità. Di cosa si tratta?
Lo scoprirà un gruppo di naufraghi, e sarà una scoperta straordinaria. Non è un pesce mostruoso, né un gigantesco cetaceo a spargere il terrore nei mari. È un sommergibile, il Nautilus, guidato dall’indimenticabile figura del capitano Nemo, un uomo solitario in lotta con il mondo. Ma saliti a bordo del Nautilus le avventure sono appena cominciate: in compagnia del capitano Nemo si attraverseranno le profondità degli oceani, si visiteranno città sommerse, si combatterà contro polpi giganteschi.
Un susseguirsi di vicende appassionanti che hanno fatto di questo romanzo uno dei capolavori immortali nati dalla fantasia di Verne.
Tutti si interrogano su questa apparizione incredibile. Se ne parla dovunque: nei caffè, nei teatri e sulle pagine dei giornali. Poi l’oggetto misterioso comincia ad affondare alcune navi, e la paura si sovrappone alla curiosità. Di cosa si tratta?
Lo scoprirà un gruppo di naufraghi, e sarà una scoperta straordinaria. Non è un pesce mostruoso, né un gigantesco cetaceo a spargere il terrore nei mari. È un sommergibile, il Nautilus, guidato dall’indimenticabile figura del capitano Nemo, un uomo solitario in lotta con il mondo. Ma saliti a bordo del Nautilus le avventure sono appena cominciate: in compagnia del capitano Nemo si attraverseranno le profondità degli oceani, si visiteranno città sommerse, si combatterà contro polpi giganteschi.
Un susseguirsi di vicende appassionanti che hanno fatto di questo romanzo uno dei capolavori immortali nati dalla fantasia di Verne.
LA MIA OPINIONE:
Se qualche anno fa mi aveste detto che avrei letto un libro di Jules Verne, probabilmente avrei sorriso pensando dentro di me che non sarebbe mai accaduto. Nulla infatti dei suoi romanzi più celebri sembrava essere nelle mie corde: a partire dal genere, alla lunghezza, al timore reverenziale per l'etichetta di "classico".
Poi un giorno mi regalarono una copia di Viaggio al centro della terra, e spinta dalla curiosità lo iniziai così su due piedi. Risultato? Inaspettatamente positivo!
Mi trovai appassionata sia alla trama che personaggi e allo stile dell'autore! Decisi dunque si recuperare anche qualche altro volume della serie Viaggi Straordinari, e dopo un bel po' di tempo eccomi qua a dare un giudizio su questa seconda esperienza.
Visto la premessa che mi ha fatto arrivare a leggere questo libro, mi viene immediatamente spontaneo fare un paragone con Viaggio al centro della terra ... con un certo rimpianto.
Infatti, se avevo adorato seguire le peripezie di zio e nipote verso il centro del globo, purtroppo non posso dire lo stesso del professor Aronnax e la sua compagnia.
Le vicende narrate, piuttosto che creare un filo narrativo incalzante, sembrano susseguirsi come eventi a sé stanti, con collegamenti molto labili o addirittura inesistenti tra l'uno e l'altro - oltre all'ordine cronologico.
Poi un giorno mi regalarono una copia di Viaggio al centro della terra, e spinta dalla curiosità lo iniziai così su due piedi. Risultato? Inaspettatamente positivo!
Mi trovai appassionata sia alla trama che personaggi e allo stile dell'autore! Decisi dunque si recuperare anche qualche altro volume della serie Viaggi Straordinari, e dopo un bel po' di tempo eccomi qua a dare un giudizio su questa seconda esperienza.
Visto la premessa che mi ha fatto arrivare a leggere questo libro, mi viene immediatamente spontaneo fare un paragone con Viaggio al centro della terra ... con un certo rimpianto.
Infatti, se avevo adorato seguire le peripezie di zio e nipote verso il centro del globo, purtroppo non posso dire lo stesso del professor Aronnax e la sua compagnia.
Le vicende narrate, piuttosto che creare un filo narrativo incalzante, sembrano susseguirsi come eventi a sé stanti, con collegamenti molto labili o addirittura inesistenti tra l'uno e l'altro - oltre all'ordine cronologico.
Non si può tuttavia negare che lo stile di scrittura di Verne sia scorrevole, e permetta comunque una lettura piuttosto fluida del romanzo. I dialoghi sono ben articolati, e le descrizioni di luoghi e ambientazioni sono magistrali. Credo infatti che siano proprio queste ultime a rappresentare il punto di forza del libro: sono particolareggiate ma non ridondanti, riuscendo a stimolare la curiosità e la fantasia del lettore.
Inoltre, se queste sono in grado di avere tale effetto sul lettore contemporaneo, bisogna immaginare la suggestione che erano in grado di suscitare in coloro che lessero il romanzo nel XIX secolo - quando fu pubblicato per la prima volta.
All'epoca sicuramente non si aveva un bagaglio culturale generale pari a quello odierno, e tutto ciò che veniva narrato da Verne doveva apparire come una vera e propria Avventura con la A maiuscola, portandoli con la mente in luoghi che non solo non avevano mai visto, ma dei quali probabilmente neanche sapevano l'esistenza.
Insomma, Ventimila leghe sotto i mari è sicuramente un romanzo in grado di far provare vivide sensazioni grazie all'abile gestione di descrizione dei luoghi, ma a puro livello narrativo non è riuscito a sfruttare appieno tutte le potenzialità che aveva a disposizione!
Inoltre, se queste sono in grado di avere tale effetto sul lettore contemporaneo, bisogna immaginare la suggestione che erano in grado di suscitare in coloro che lessero il romanzo nel XIX secolo - quando fu pubblicato per la prima volta.
All'epoca sicuramente non si aveva un bagaglio culturale generale pari a quello odierno, e tutto ciò che veniva narrato da Verne doveva apparire come una vera e propria Avventura con la A maiuscola, portandoli con la mente in luoghi che non solo non avevano mai visto, ma dei quali probabilmente neanche sapevano l'esistenza.
Insomma, Ventimila leghe sotto i mari è sicuramente un romanzo in grado di far provare vivide sensazioni grazie all'abile gestione di descrizione dei luoghi, ma a puro livello narrativo non è riuscito a sfruttare appieno tutte le potenzialità che aveva a disposizione!
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Avete mai letto qualcosa di questo autore?
Fatemi sapere!
A presto,
Silvia
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Confesso di non aver ancora letto Verne. Ma sì, vorrei rimediare. Al di là del valore storico-letterario, sono sinceramente incuriosita dai suoi romanzi. Consigli di iniziare da questo?
RispondiEliminaEffettivamente i libri di Verne hanno la capacità di creare una curiosità incredibile ahah
EliminaCome primo approccio ti consiglierei anzi Viaggio al centro della terra 😊
Il romanzo sarebbe molto più scorrevole e piacevole se fosse privato dei lunghissimi elenchi di nomi scientifici di cui è farcito.
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