RECENSIONE: "Palazzo di sangue" di June Hur
TRAMA:
Essere figlia illegittima nella Corea del 1700 significa non avere futuro. E infatti nessuno scommetterebbe su Hyeon, diciotto anni e una passione per la medicina. Neanche chi l'ha messa al mondo.
Eppure, la sua determinazione la porta fino al palazzo del principe, dove trova lavoro come infermiera di corte. Non diventerà mai medico, certo, perché è solo una donna, ma se non farà troppo rumore forse riuscirà a ottenere almeno il rispetto di suo padre.
Nel palazzo, però, niente è come sembra. Jeongsu, la sua mentore, la mette in guardia fin da subito: i pettegolezzi possono essere pericolosi. Possono esplodere… In una sola notte vengono assassinate quattro donne, i loro corpi sono rinvenuti nell'ambulatorio di Jeongsu. Nessuno ha visto nulla, ma per la polizia trovare un capro espiatorio tra le donne non è difficile. È Jeongsu la colpevole. E merita la morte. Hyeon è certa che la sua amica non abbia commesso quegli omicidi ed è intenzionata a provarlo. Anche se per farlo potrebbe attirare su di sé il biasimo di tutti.
Ricostruire i fatti che hanno portato al massacro, però, è più pericoloso del previsto e nemmeno la strana alleanza che Hyeon stringe con Eojin, giovane ispettore dai modi autoritari e lo sguardo intenso, può proteggere la ragazza dalla rovina. Soprattutto perché… la scia di sangue non accenna ad arrestarsi.
June Hur dà vita a un romanzo basato su fatti storici reali, l'inquietante storia di un Jack lo Squartatore coreano.
Eppure, la sua determinazione la porta fino al palazzo del principe, dove trova lavoro come infermiera di corte. Non diventerà mai medico, certo, perché è solo una donna, ma se non farà troppo rumore forse riuscirà a ottenere almeno il rispetto di suo padre.
Nel palazzo, però, niente è come sembra. Jeongsu, la sua mentore, la mette in guardia fin da subito: i pettegolezzi possono essere pericolosi. Possono esplodere… In una sola notte vengono assassinate quattro donne, i loro corpi sono rinvenuti nell'ambulatorio di Jeongsu. Nessuno ha visto nulla, ma per la polizia trovare un capro espiatorio tra le donne non è difficile. È Jeongsu la colpevole. E merita la morte. Hyeon è certa che la sua amica non abbia commesso quegli omicidi ed è intenzionata a provarlo. Anche se per farlo potrebbe attirare su di sé il biasimo di tutti.
Ricostruire i fatti che hanno portato al massacro, però, è più pericoloso del previsto e nemmeno la strana alleanza che Hyeon stringe con Eojin, giovane ispettore dai modi autoritari e lo sguardo intenso, può proteggere la ragazza dalla rovina. Soprattutto perché… la scia di sangue non accenna ad arrestarsi.
June Hur dà vita a un romanzo basato su fatti storici reali, l'inquietante storia di un Jack lo Squartatore coreano.
LA MIA OPINIONE:
Un primo aggettivo che si potrebbe attribuire all'opera di June Hur, già dalla semplice lettura della trama, è "unicità". Il palazzo di sangue si presenta come una storia originale e di nuovo respiro nel panorama editoriale occidentale contemporaneo, prende in esame un periodo storico e un'ambientazione raramente analizzati nella narrativa young adult e riesce a creare una commistione di generi letterari tanto intrigante quanto innovativa.
Ma partiamo dalle basi per capire cosa significa tutto ciò. Il libro parla di Hyeon, giovane infermiera nella Corea del XVIII secolo che, a seguito di alcuni omicidi, si trova catapultata in delicate politiche di corte e complesse indagini. Al suo fianco in quest'avventura c'è Eojin, giovane ispettore di polizia disposto a ignorare gli schemi imposti dalla società per perseguire la giustizia.
La loro dinamica è da subito ben caratterizzata e, per quanto la loro intesa venga messa in evidenza sin dalle prime pagine del romanzo, non risulta affrettata mal contestualizzata. Ogni dialogo e scambio di battute è congeniato in modo da costruire le basi di un rapporto solido, creando circostanze e scenari che permettono l'emergere di reciproca fiducia.
Presi singolarmente, Hyeon e Eojin sono due personaggi che entrano facilmente nel cuore dei lettori. Intelligenti, compassionevoli e testardi, riescono a trarre il meglio anche da ogni spiacevole situazione. Pur essendo perfettamente collocati all'interno dell'epoca storica del romanzo, il loro atteggiamento sembra quasi essere trasmigrato da un'altra epoca. Ciò rende ancora più facile per il lettore di mettersi nei loro panni, comprendendo motivazioni delle loro scelte, reazioni e stati d'animo.Come si può facilmente immaginare non manca uno sviluppo romantico tra i due, ma esso progredisce e si integra con la parte principale della trama senza andare a togliere nulla alla storia, risultando così in un'arricchimento narrativo che accontenta sia i lettori romantici che i più pragmatici e avventurosi.
Punto di forza di questo romanzo è infatti senz'altro il grande equilibrio che si rispecchia nella trama in termini di dinamiche amorose, misteri, e descrizioni storico-sociali e d'ambiente.
Pur potendo essere classificato come libro "giallo", Palazzo di Sangue offre scorci di un'epoca passata, ne mette in luce glorie e difetti mostrando la società sotto un'ampia visione, da stralci di vita quotidiana di paese a riti e abitudini nel Palazzo di Joseon.
Pur potendo essere classificato come libro "giallo", Palazzo di Sangue offre scorci di un'epoca passata, ne mette in luce glorie e difetti mostrando la società sotto un'ampia visione, da stralci di vita quotidiana di paese a riti e abitudini nel Palazzo di Joseon.
Ciò denota l'attenzione che l'autrice ha messo nella ricerca di dettagli storici, dagli abiti e le usanze, le descrizioni di strade, cortili e padiglioni, nonché informazioni su caste, conoscenze mediche e metodologie d'indagine dell'epoca.
Molto probabilmente sarebbe apprezzato dai fan di saeguk (drama storici coreani), sebbene la resa televisiva richieda inevitabilmente tempi scenici e narrativi differenti. Le ambientazioni e le caratteristiche intrinseche alla storia permettono però di farne un valido esempio di paragone, andando a fornire la giusta quantità di intrighi amorosi, drammaticità, affascinanti descrizioni e enigmi da risolvere.
Tuttavia è senz'altro un'affascinante lettura anche per chi ancora è digiuno della cultura e storia coreana ma è pronto ad affrontare un'intrigante e coinvolgente avventura!
Tuttavia è senz'altro un'affascinante lettura anche per chi ancora è digiuno della cultura e storia coreana ma è pronto ad affrontare un'intrigante e coinvolgente avventura!
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Avete mai letto qualcosa ambientato in Corea? Fatemi sapere!
Avete mai letto qualcosa ambientato in Corea? Fatemi sapere!
A presto,
Silvia
Silvia
Si ringrazia la casa editrice per la copia del romanzo!
Sembra una storia davvero interessante, sicuramente è diversa sia per ambientazioni che per epoca da quelle che leggo di solito, il che mi ha incuriosita molto. Conosco poco della cultura coreana, forse potrebbe essere un buon libro per cominciare ad approcciarsi a questo mondo. Complimenti per la recensione, dettagliata, professionale e con molta personalità ❤️
RispondiEliminaSe ti incuriosiscono la storia e la cultura coreana, ma cerchi una lettura più leggera rispetto a un volume di saggistica, questo può senz'altro essere un buon punto di partenza!
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