RECENSIONE: "In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco


Titolo: In fuga da Houdini
Autore: Kerri Maniscalco

Editore: Mondadori
Pagine: 552
Prezzo: € 22,00
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TRAMA:
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America.
La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata - compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga - sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte.
Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna - con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi - si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?


LA MIA OPINIONE:

Arrivati ormai al terzo volume della serie di Kerri Maniscalco, si potrebbe pensare di avere già una valida idea di ciò a cui ci si troverà davanti: ambientazioni cupe, misteri da risolvere, e peculiari personaggi affascinati dalla scienza - e a tratti dal macabro.
In realtà, In fuga da Houdini rispecchia solamente in parte queste aspettative.
Anche in questo caso enigmi e attitudini investigative sono infatti all'ordine del giorno per Audrey Rose e Thomas, ma il luogo in cui i nostri protagonisti si trovano ad agire si distacca da quelli proposti nei romanzi precedenti, risultando in una trama ancora più particolare e incalzante.

Le vicende si sviluppano a bordo dell'RMS Etruria, transatlantico su cui i due giovani si sono imbarcati con lo zio Jonathan per raggiungere l'America - come era stato preannunciato al termine di Alla ricerca del Principe Dracula (clicca qui per leggerne la recensione!). Quello che sarebbe dovuto essere un semplice viaggio tra la risoluzione di un'indagine e l'altra si rivela inaspettatamente teatro di macabri delitti che vanno a coinvolgere i protagonisti in prima persona.
A differenza dei volumi precedenti, in quest'occasione l'ambientazione va ad identificare un classico esempio di "scatola chiusa", rinchiudendo insieme vittime e carnefici in una gabbia sospesa sull'acqua da cui non è possibile fuggire.

La cupezza presentata da questo isolamento forzato dal resto del mondo viene però affiancato da un'apparente spensieratezza, che sembra promettere ai personaggi e allo lettore momenti di svago e intrattenimento. Il transatlantico vanta infatti la presenza di un'importante circo che, con i strabilianti numeri e giochi di prestigio, si propone come garante di divertimento e stupore.
Tale stupore si rivela però propedeutico all'accrescimento dell'atmosfera inquietante nel momento in cui i crimini commessi appaiono palesemente collegati agli spettacoli proposti e agli artisti coinvolti.
Il tema circense assume così le sfumature cupe, che trasformano sfarzose rappresentazioni in ostentati drammi tragici..


L'introduzione di questo nuovo elemento permette inoltre di far entrare in scena anche personaggi inediti, che vanno ad inserirsi perfettamente all'interno del meccanismo narrativo della Maniscalco. Si ha così la possibilità di conoscere Houdini, l'indovino Andreas, la giovane Cassiopea, il misterioso lanciatore di spade Jian Yu, e colui che regge tutte le regole del gioco: Mefistofele.
Quest'ultimo in particolare assume un ruolo fondamentale nelle vicende dell'intero romanzo, e riesce velocemente a creare una forte sintonia con il lettore. La sua personalità è talmente complessa e intrigante da risultare un aspetto trainante dell'intero sviluppo narrativo, mostrandosi come componente centrale del romanzo.

Accanto a queste novità non mancano però i tratti distintivi della scrittura di Kerri Maniscalco. Dialoghi incalzanti, sequenze spiritose e uno stile estremamente scorrevole. Alcuni personaggi già conosciuti nei volumi precedenti tornano inoltre alla ribalta prendendo maggior spessore e importanza, portando così avanti un'interessante processo di approfondimento caratteriale.

In fuga da Houdini è dunque un solido volume all'interno di una serie che, pur presentando diversi punti di debolezza, mostra numerose potenzialità e intriganti risvolti narrativi. Una storia da non perdere, che riesce a tenere con il fiato sospeso senza rinunciare a leggerezza e divertimento!

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Si ringrazia la casa editrice per la copia del romanzo!

Avete letto questa serie? Fatemi sapere!
Personalmente questo volume si è classificato come il migliore dei tre, e sono veramente curiosa di scoprire se anche l'ultima avventura di Audrey Rose e Thomas sarà all'altezza!
Se volete sapere la mia opinione sui romanzi precedenti cliccando qui potete leggere la recensione del primo volume, mentre qui quella del secondo! 

A presto,
Silvia
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2 commenti:

  1. Ciao Silvia! Al contrario tuo, il mio preferito è il secondo. Anche questo, però, mi è piaciuto tanto! :)

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    1. Beh, speriamo che l'ultimo volume riesca a surclassarli tutti! 😉

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