RECENSIONE: "Città di Carta" di John Green
TRAMA:
Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un’inquietante scoperta.
Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all’improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un’avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà.
E invece no.
La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l’hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso.
Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l’ultima.
Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all’improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un’avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà.
E invece no.
La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l’hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso.
Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l’ultima.
LA MIA OPINIONE:
Scrivere un commento adeguato a questo romanzo di Green non mi risulta particolarmente facile. Perché? Beh, perché sebbene come lettura non mi sia dispiaciuta sono convinta che se lo avessi letto un paio di anni fa sarei stata in grado di apprezzarlo maggiormente.
Infatti, se lo stile di scrittura di Green mi lascia sempre una piacevole sensazione, non posso dire altrettanto dire della trama e del libro in generale.
Spesso mi sono infatti trovata a segnare passaggi in cui vengono espresse frasi veramente belle, che riescono a trasmettere messaggi ed emozioni che magari ho provato in prima persona ma che non sapevo come racchiudere in parole. Allo stesso tempo però, tali "citazioni" sono inserite all'interno di un contesto narrativo che mi è parso blando, senza particolari dettagli che permettessero di farlo risaltare.
L'intreccio narrativo, seppur logicamente abbastanza consequenziale, non incentiva la curiosità del lettore e lascia i personaggi "al proprio destino"; letteralmente.
Questi sembrano inseriti all'interno di un meccanismo superiore che controlla le loro azioni e, nonostante cerchino di dimostrare per tutto il romanzo la propria indipendenza e autonomia, alla fine si atteggiano semplicemente seguendo il fato. Non impongono la propria volontà con gesti che prevalgono sulle decisioni di conoscenti e familiari, ma "si affidano alla corrente" sebbene affermino deliberatamente di fare il contrario.
Insomma, darei a questo libro un giudizio più che positivo giusto per lo stile di Green che trovo sempre magistrale, ma onestamente non mi sembra appropriato descriverlo come un bel libro al 100%.
L'atmosfera generale è troppo rarefatta, i personaggi non riescono a far scaturire particolare interesse , e l'intreccio narrativo non risulta del tutto coinvolgente.
Leggerò ancora qualche romanzo di Green?
Onestamente in questo momento non saprei dare una risposta certa, ma mai dire mai!
Avete letto questo romanzo o avete visto la serie tv che ne è stata tratta? Cosa ne pensate?
Fatemi sapere!
A presto,
Silvia
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Tanti anni fa lessi Colpa delle stelle, ma non mi piacque tanto. E non credo adesso leggerei qualcosa di questo autore ☺️☺️☺️
RispondiEliminaProbabilmente anche io avrei avuto un'opinione diversa su Colpa delle stelle se non lo avessi letto prima che diventasse un vero e proprio caso mediatico, ma per fortuna all'epoca non lo conosceva ancora nessuno e ebbi la possibilità di godermelo senza aspettative!
Eliminaquesto di green mi manca però è un autore che leggo con piacere
RispondiEliminaSenz'altro ha uno stile di scrittura molto scorrevole e piacevole ☺️
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