RECENSIONE: "L'Impero del Vampiro" di Jay Kristoff


Titolo: L'Impero del Vampiro
Autore: Jay Kristoff

Serie: L'Impero del Vampiro #1

Editore: Mondadori
Pagine: 720
Prezzo: € 25,00
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TRAMA:
Sono passati ventisette lunghi anni dall'ultima alba. Per quasi tre decenni, i vampiri hanno mosso guerra all'umanità; hanno costruito il loro impero eterno, a costo di demolire il nostro.

Ormai, solo poche minuscole scintille di luce resistono in un mare di oscurità. Gabriel de León, metà uomo, metà mostro e ultimo dei Santi d'argento – confratello nonché una delle migliori spade del sacro Ordine d'argento, dedito a difendere il regno dalle creature della notte –, è tutto ciò che si frappone tra il mondo e la sua fine.
Imprigionato dagli stessi mostri che ha giurato di distruggere, è costretto a raccontare la sua storia.

Una storia di battaglie leggendarie e amore proibito, di fede perduta e amicizie trovate, della guerra del Re Sempiterno e della ricerca dell'ultima speranza rimasta all'umanità. Il Sacro Graal
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LA MIA OPINIONE:

Dopo il successo editoriale della serie di Nevernight, Illuminae e Aurora Rising, Jay Kristoff torna sulla scena editoriale con il primo volume di una nuova serie fantasy dedicata al pubblico adulto.

Heartstopper 4
Come ben comprensibile dal titolo del romanzo, i protagonisti di questa storia sono vampiri. Sebbene Kristoff si rifaccia palesemente alla lunga tradizione letteraria che circonda queste creature, attingendo sia da classici (leggi il post Vampiri nella letteratura per saperne di più!) che volumi più moderni, la realtà che si presenta al lettore è contraddistinta da grande originalità e creatività.

Il cast di personaggi configura una vasta eterogeneità, sia a livello socio-culturale che in merito alle dinamiche caratteriali dei singoli individui. Ogni vampiro che si incontra mostra qualità, estrazione, e particolarità differenti: si hanno arroganti principi e temerari popolani, audaci borghesi e spietati aristocratici. Ciò permette a ciascuno di rendersi ben distinguibile all'interno della narrazione, delineando un filo a cui poter fare riferimento durante tutta la lettura.

Concentrandosi maggiormente proprio sull'aspetto della narrazione emergono però i primi punti a sfavore del romanzo. Le vicende vengono raccontate dal protagonista stesso sotto forma di ricordi, dipanando tutti gli eventi che lo hanno portato alla sua situazione attuale. Il romanzo si infatti apre al presente, descrivendo una breve scena in cui Gabriel (il protagonista) viene invitato a narrare la sua storia

La lunga digressione che parte in questo momento arriva però ad occupare piano piano quasi la totalità del romanzo, mettendo in secondo piano quello che sembrava dover essere l'intreccio principale della trama.
Ciò non sarebbe un grande problema, se improvvisamente autore e narratore non decidessero di introdurre un ulteriore filone narrativo presentando la vita di Gabriel secondo due differenti linee temporali portate avanti contemporaneamente.


Ci sono quindi una serie di capitoli relativi all'adolescenza del protagonista, altri sulla sua vita da adulto, e altri ancora che riportano invece il lettore al presente proponendo le interazioni tra Gabriel e l'interlocutore che ascolta la sua biografia.
L'alternanza di questi tre sviluppi è sempre introdotta in modo chiaro, così che sia immediatamente comprensibile il periodo a cui si fa riferimento di volta in volta, ma nonostante ciò e veramente complicato riuscire a mantenere uno schema cristallino circa tutti gli avvenimenti.

Ogni sezione della trama è infatti caratterizzata da una complessità e dinamicità tale che il lettore non ha il tempo necessario per entrare in profonda connessione con ciò che sta succedendo che viene sbalzato in un altro filone narrativo. I personaggi presenti sono grossomodo gli stessi in tutte e tre le occasioni, ma presentando un'inevitabile crescita dovuta al passare del tempo, sembra di avere a che fare ogni volta con un cast completamente differente.


La caratterizzazione dei singoli individui è sempre ben fatta, ma si configurerebbe ottimale per la costruzione di tre romanzi distinti - o un unico libro che segua le vicende in ordine cronologico - piuttosto che per una narrazione strutturata secondo simili intervalli.
Insomma, si ha a che fare con personaggi interessanti, dinamici e originali, ma di cui purtroppo non è possibile apprezzare appieno la maturazione a causa di come è esposta la storia nel suo complesso.


Tutto ciò sembra però riconducibile alla personalità con cui Jay Kristoff si è affermato come autore nel panorama letterario degli ultimi anni. Tutti i suoi romanzi sono infatti sempre caratterizzati da una forte originalità, più o meno presente se si tratta di volumi scritti in autonomia o a quattro mani.
Nella serie Illuminae (e in parte in Aurora Rising) ciò è stato sviluppato tramite un peculiare format che alterna narrazione tradizionale e inserti come mail, mappe e schemi, mentre in Nevernight hanno fatto comparsa lunghe note a piè pagina che costituivano quasi un intreccio narrativo parallelo alla storia principale.
È evidente che anche in questo caso lo scrittore australiano abbia quindi voluto proporre qualcosa di innovativo che lo differenziasse da quanto proposto normalmente nel mercato editoriale contemporaneo, facendo proprio il rischio di non essere apprezzato da tutti i lettori.

Comune denominatore tra le sue opere, presente quindi anche in questo nuovo romanzo, è la schiettezza del linguaggio utilizzato nella narrazione. Sia i dialoghi che le descrizioni sono permeate di dettagli aspri e cruenti, decisamente lontani dall'edulcorazione di ambientazioni e situazioni fantasy idilliache. Ciò può incontrare maggiore o minore approvazione a seconda di inclinazioni e preferenze del singolo lettore, ma senz'altro si può riconoscere una tendenza verso lo splatter non adatta a un pubblico sensibile e impressionabile.

L'Impero del Vampiro si presenta quindi come una storia originale e penetrante, in grado di fornire elementi sufficienti per mantenere alta l'attenzione di chi cerca un romanzo dinamico e diverso dal solito. Ciò che lo rende così particolare lo rende però al contempo adatto a una nicchia di amanti del genere (e dello stile dell'autore), creando una limitazione per un maggior apprezzamento a livello globale.

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A presto,
Silvia

Si ringrazia la casa editrice per la copia digitale del romanzo!


4 commenti:

  1. Concordo, è sicuramente rivolto ad una nicchia e io per prima ne faccio felicemente parte. Infatti, seppur non lo ritenga un libro originale e pensi che la sua struttura sia traballante, mi è piaciuto davvero tanto ahahahah ç.ç

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    1. Ogni tanto è bello riuscire a trovare quei libri che, pur essendo ben lontano da capolavori del genere, riescono comunque a tenerci incollati alle pagine! 😁

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  2. Io sono super incuriosita da questa uscita e non vedo l'ora di riuscire a recuperarla **

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