Recensione: Carrie di Stephen King


Titolo: Carrie
Autore: Stephen King
Editore: Bompiani
Pagine: 224
Prezzo cartaceo: 10,20 €
Prezzo ebook: 6,99 €
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TRAMA:
Carrie è un'adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono: può muovere gli oggetti con il potere della mente.
Le porte si chiudono, le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un'occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento.

Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un'arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare.



LA MIA OPINIONE:

Forse capita solo a me, ma ogni volta che parlo con qualcuno della mia passione per la lettura e per i libri in generale, l'argomento "Stephen King" salta sempre fuori. E quando poi si ammette di non aver ancora letto nulla scritto da quest'autore arriva lo sguardo cosa-ho-capito-bene-non-è-possibile.
Insomma, per riuscire ad interagire in discussioni del genere e per ovviare la fatidica occhiata mi sono decisa a leggere un libro del celebre maestro dell'horror.
C'è sempre stata anche una certa curiosità da parte mia, ma il timore ha sempre avuto la meglio.

Carrie è il primo libro che Stephen King ha scritto nella sua carriera, ed è anche uno dei più brevi.
La storia parla di una ragazza, Carrie appunto, che a scuola viene derisa e presa in giro e a casa vive in un'atmosfera religiosa fondamentalista creata dalla madre.
Tuttavia Carrie White non è una ragazza normale: possiede infatti dei poteri telecinetici che le permettono di spostare le cose con la sola forza della mente. Questa forza è tutto ciò che ha per difendersi dalle persone e dal mondo che sembra non avere spazio per lei. Ma le sarà sufficiente?


Lo stile usato da King per raccontare queste vicende è spettacolare. Anzi, credo che l'aggettivo più appropriato sia unico. E' caratterizzato da descrizioni meticolose, articoli di cronaca che interagiscono con la narrazione, e una sorta di ripetitività ben calcolata. Cosa intendo con il termine "ripetitività ben calcolata"? Beh, in questo libro capita spesso di assistere allo stesso evento più di una volta, ma senza rendersene neanche conto. La scrittura è così particolare che nonostante si sappia già ciò che sta per succedere si continua a sfogliare le pagine e a leggere come se non si sapesse nulla.

Sinceramente, non credo che il punto di forza di questo romanzo sia la trama. Infatti lo sviluppo della storia è prevedibile e non del tutto inaspettato, ma lo stile di scrittura di King fa passare tutto ciò in secondo piano.

Questo libro mi è riuscito anche a dare una percezione e una visione differente della telecinesi. Avevo già incontrato altri personaggi aventi quest'abilità, ma tutto si è sempre fermato all'aspetto più superficiale di questo potere, senza svilupparlo e utilizzarlo come ha saputo fare quest'autore.

Anche se non ho letto altri libri di Stephen King e quindi non posso fare un paragone, credo che Carrie sia un buon libro per approcciarsi a questo scrittore: è breve, raccomandato anche da amanti del genere, e nonostante non sia una lettura leggerissima non ha momenti di tensione particolarmente forti per chi non è abituato a questo tipo di libri.

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Voto: 3.5/5

Avete letto qualche libro di King o anche voi state aspettando l'occasione giusta per affrontare questo maestro del'horror?? Fatemi sapere!

A presto,
Silvia


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1 commento:

  1. Ce l'ho in lettura adesso ed è il primo romanzo di King che leggo, nonostante ne abbia in casa diversi. Per ora mi sta piacendo, ma non credo reggerei lo stile dell'autore per troppe pagine, infatti sono davvero indecisa se leggere altri suoi libri e se fermarmi qui.

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